Lunedì, 16 Novembre 2015 18:37

Capitolo delle Stuoie - Brasile

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 San Francesco chiedeva dei suoi frati incontri fraterni come condizione fondamentale di vita. Sin dagli inizi i frati "si radunavano con piacere e godevano di essere insieme" poiché vedevano il riunirsi fraternamente come una forma di consolidamento del progetto di vita consacrata alla sequela di Gesù Cristo.

Seguendo l’esempio del Serafico Padre, noi suore della Provincia San Francesco d’Assisi (Brasile) abbiamo vissuto un importante momento: la celebrazione del Capitolo delle Stuoie (30 ottobre - 1 novembre 2015), accompagnate da Fr. Antonio Corniate, OfmConv e da Sr. M. Paola Fortunio, vicaria generale, che ci hanno orientate con semplicità e profondità di contenuto.

La proposta era di trovarci assieme, in un spazio aperto, per condividere sogni, intuizioni e preoccupazioni, comprendere come incarnare il nostro carisma nell’oggi della storia. In modo particolare abbiamo riflettuto, con attenzione e premura, sulla vita fraterna consacrata, nella certezza che è il Signore a donarci le sorelle. L’atmosfera, impregnata da un forte spirito di gratitudine a Dio e all’istituto per il dono della vita in fraternità, avvolgeva tutto l’ambiente.

La gioia di esserci ritrovate si manifestava, oltre che nei tempi di celebrazione e di incontro, anche nei momenti più semplici di convivenza fraterna. Un sentimento di profonda gioia alleggiava sulla nostra casa a Monte Alegre do Sul – SP.

Possiamo dire che abbiamo vissuto ciò che Tommaso di Celano ha descritto sugli inizi della vita francescana: “Ogni volta che in qualche luogo o per strada, come poteva accadere, si incontravano, era una vera esplosione del loro affetto spirituale, il solo amore che sopra ogni altro amore è fonte di vera carità fraterna. Ed erano casti abbracci, delicati sentimenti ,santi baci, dolci colloqui, sorrisi modesti, aspetto lieto, occhio semplice, animo umile, parlare cortese, risposte gentili, piena unanimità nel loro ideale, pronto ossequio e instancabile reciproco servizio…. Riversavano tutto l’affetto del cuore in seno alla comunità, cercavano con tutto l’impegno di donare perfino se stessi per venire incontro alle necessità dei fratelli. Erano felici quando potevano riunirsi, più felici quanto stavano insieme; ma era per tutti pesante il vivere separati, amaro il distacco, doloroso il momento dell’addio” (1Cel. 38 – 39).

Letto 1533 volte Ultima modifica il Venerdì, 30 Settembre 2016 13:00

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