e raddrizzare le sue vie, cioè a porci in quello stato spirituale che ci fa scrutare profondamente la nostra vita e le nostre azioni alla luce della fede, della speranza e dell'amore.
Davanti a Cristo, non possiamo restare a guardare, e non possiamo non correggere i nostri atteggiamenti per riflettere il messaggio evangelico che dobbiamo portare al mondo. Per questo la Chiesa ci pone oggi davanti nella liturgia l'immagine del santo. Il Battista è quella voce che grida nel deserto per accompagnarci nel nostro cammino di conversione, per riascoltare la voce di Dio nonostante il rumore del mondo che ci circonda. Il Vangelo di questa domenica ci fa toccare con mano il messaggio dell'Avvento, proclamato con coraggio da Giovanni Battista. Giovanni è il vero esempio di santità e fedeltà, pentimento, coraggio e umiltà, fondamento di ogni vero cammino verso il Natale.
Con l'umiltà, cioè riconoscendo che non siamo degni di inchinarci per slacciare i lacci delle scarpe di Gesù, inizia il nostro cammino verso la salvezza. Riconoscersi peccatori, come ci ricorda sempre Sua Santità Papa Francesco, è per noi il primo passo nel nostro cammino verso la santità, perché chi non riconosce la sua debolezza e il suo bisogno di conversione e di salvezza è vacante e non può accogliere il Signore perché è pieno di sé. Anche noi, nonostante le nostre intenzioni di seguire il Signore Gesù, sperimentiamo quotidianamente l'orgoglio e la durezza del cuore. Ma quando confessiamo di essere peccatori, il Signore ci riempie della sua misericordia e del suo amore. Ci perdona sempre. Questo è ciò che ci fa crescere come popolo di Dio e chiesa: non è la nostra abilità o i nostri meriti - perché non siamo niente - ma l'esperienza quotidiana di quanto Dio ci ama e si prende cura di noi e ci aspetta.