...dal terrore del nemico preserva la mia vita…” (Salmo 64). “Signore, grande sei tu e glorioso, mirabile nella tua potenza e invincibile” (Giuditta, 16,13).
Non saprei come raccontare la mia vita di questi ultimi sette anni, dei quali cinque trascorsi in una guerra senza senso, senza risposte da dare a un popolo che soffre, muore, fugge diventando profugo, senza capire come e perché è avvenuto tutto questo. Abbiamo perso tantissimi figli, fratelli, amici. Tantissima gente ha abbandonato la propria terra insanguinata cercando un silenzio privo di bombe o di armi distruttive. Ci sono state persone che, per la paura della morte, hanno cercato un futuro migliore e invece sono finite in fondo al mare.
Tutto buio, tutto dolore, si potrà pensare! E’ finita la Siria, dove vi è sempre stato un grande mosaico di religioni e di riti cristiani! No, non è così!
La Siria è ancora viva, con i poveri che sono rimasti ad attendere con grande fede e speranza, perché qualcosa deve cambiare. Quel povero seme che continua a morire crescerà e darà buoni frutti per una nuova resurrezione. Se poteste venire nella mia fraternità, trovereste 160 bambini che continuano a cantare, ballare, giocare in attesa del ritorno della pace, della festa, della gioia.
Questa brutta guerra ha seminato violenza e distruzione, tuttavia ci ha dimostrato quanto Dio ha lottato per noi e che in ogni morte risiede un germoglio di resurrezione. Sì, noi siriani continueremo a vivere, a gioire, a sconfiggere la violenza con il perdono, il dolore con la gioia di vivere … in particolare con la gioia dei bambini che attendono sempre il bello e il bene.
Vi chiedo di pregare tanto per tutti noi, perché la pace arrivi presto!