الجمعة, 07 كانون2/يناير 2022 09:04

صلاة شكر في نهاية عام ٢٠٢١

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ها أنا اتي سريعا

Guida: al termine di quest’anno che sta per tramontare, sentiamo la necessità di manifestare al Signore del tempo e della storia il nostro rendimento di grazie per le sue innumerevoli misericordie che sono traboccate nella nostra vita.

         Nonostante che le notti oscure continuino a segnare il vissuto umano, il nostro desiderio di camminarne di virtù in virtù cresce sempre, fiduciose nell’Eterno che bussa alla porta e non cessa mai di coronare i nostri giorni con i suoi benefici, come afferma il salmista: “Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza”.

Rivestiamoci perciò di Cristo e, con le lampade accese, andiamogli incontro, vegliando e pregando.

Canto: n. 390

(durante il canto si porta una lampada accesa)

PRIMO MOMENTO: richiesta di perdono

Lett. Dal libro dell’Apocalisse (Ap 2,1-5).

            Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima.

 

(breve momento di silenzio per l’esame di coscienza)

Lett: Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi”.

Tutti: Le nostre fatiche e le nostre opere, Signore, sono spesso rivolte a soddisfare le nostre aspirazioni e i nostri progetti. Perdonaci per ogni volta che mettiamo al centro il nostro “io”, dimenticandoci che ogni cosa trova il suo pieno compimento solo se vissuta in Te, per la gloria del Tuo nome e il bene dei fratelli.  

Lett.: “Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima”.

Tutti: Siamo consapevoli che Tu, Signore, rimproveri ed educhi coloro che ami, ma spesso chiudiamo il cuore alla tua correzione, pensando di bastare a noi stessi. Perdonaci per ogni volta che abbiamo vissuto e trasmesso un cristianesimo annacquato, di compromessi, di quieto vivere, non vivendo in pienezza e con coraggio il grande comandamento dell’Amore a te e al prossimo.

Lett.: “Ricorda dunque da dove sei caduto…”

Tutti: Facciamo spesso memoria, Signore, dei torti subiti, giusti o ingiusti, ma facciamo fatica a ricordare la Tua misericordia che tante volte ha sanato la nostra vita. Perdona l’ingratitudine che rende duro il nostro cuore e non ci permette di vivere e testimoniare la memoria salvifica del Tuo amore.

Esposizione del santissimo

(il SS.mo Sacramento viene portato dal fondo della chiesa, accompagnato dalla lettura di alcuni passi del libro dell’Apocalisse, alternati al canto)

 

Lett. Per quanto tu abbia poca forza, pure hai osservato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. …. Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione ..Verrò presto. Tieni saldo quello che hai”

 

Canto: Tu sei il mio Dio vivo.

Tu sei la mia forza.

Tu sei la mia gioia, Signore!

Lett: “Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito”.

 

Canto: Tu sei la mia luce vera.

Tu sei dolcezza santa.

Tu sei sapienza splendida, Signore!

 

 

Lett.: “Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto”

 

Canto: Tu sei misericordia immensa.

Tu sei la  redenzione.

Tu sei salvezza eterna, Signore!

 

Lett.: “In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d'occhi davanti e di dietro”.

 

Canto: Tu sei risurrezione santa.

Tu sei la guida al cielo.

Tu sei la vita eterna, Signore!

 

(silenzio di adorazione)

 

 

SECONDO MOMENTO: intercessione

 

Guida: “In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d’occhi davanti e dietro”. Davanti al Signore della storia, a Colui che è l’Alfa e l’Omega, sta il cammino di ogni uomo, di ogni popolo. Nonostante la tribolazione, la fatica che l’umanità quotidianamente vive, sappiamo che la pienezza di vita è già una realtà e la presenza del Risorto permea questa realtà già salvata.

Diamo voce allora al grido di gioia, di speranza, di dolore, di preghiera che si eleva, oggi, da ogni angolo della terra.

 

Lett. “Il primo vivente era simile a un leone…

Ti presentiamo Signore l’Europa, luogo della sede di Pietro che abbraccia tutte le chiese nel mondo e le rende Una in Te. Tu conosci la fatica di questo popolo a confessarti come il Signore della storia. Rinvigorisci la sua fede, rendila salda di fronte ai compromessi; ravviva il primo amore perché non regni l’indifferenza nell’uomo che è tua segullà (proprietà).

Chi ha orecchi, ascolti.

 

Tutti: Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!

 

(si muove una sorella dell’Europa)

Lett. “Il secondo essere vivente aveva l'aspetto di un vitello…”

Ti presentiamo Signore, l’America, luogo della libertà e della democrazia. Tu conosci il suo impegno e le sue contraddizioni cha la portano a dire: “Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla". Illumina questo continente perché sia promotore di una nuova nascita di libertà”, fondata sullo spirito di sussidiarietà e solidarietà.

Chi ha orecchi, ascolti.

 

Tutti: Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!

(si muove una sorella dell’America)

 

Lett. “Il terzo vivente aveva l'aspetto d'uomo…”

Ti presentiamo, Signore, l’Africa, culla dell’umanità. Tu conosci la sua cultura, ricca di armonia e il timore che spesso porta ad abbandonare la propria terra in cerca di vita e  di un futuro un migliore. Sostieni con la tua forza questo continente, rendilo saldo di fronte al potere assolutista e allo sfruttamento dei ricchi, troppo spesso causa di rassegnazione che porta ad un esodo ignoto. Fa nascere nel popolo la convinzione che questa tribolazione sarà  “per dieci giorni”.

Chi ha orecchi, ascolti.

 

Tutti: Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!

(si muove una sorella dell’Africa)

 

Lett. “Il quarto vivente era simile a un'aquila mentre vola…”

Ti presentiamo, Signore, l’Asia, terra dell’accoglienza e della generosità. Tu conosci la varietà di culture, di religioni che spesso sono  divenute motivo di  persecuzione e spargimento di sangue. Bussa ancora Signore, fa sentire la tua voce e sveglia la coscienza che spesso si crede viva e invece è morta. Fa’ che la testimonianza del Vangelo non si fermi di fronte alla spada e alla tribolazione ma, mediante il dialogo e l’apertura, possa l’Asia costruire un mondo migliore.

Chi ha orecchi, ascolti.

 

Tutti: Santo, santo, santo
il Signore Dio, l'Onnipotente,
Colui che era, che è e che viene!

(si muove una sorella  dell’Asia)

Canto: n. 556              (mentre si canta, le quattro sorelle portano il mappamondo)

 

tempo di adorazione

 

Tutti: Tu sei Colui che fa  nuove tutte le cose e le cui Parole sono certe e veraci, sono verità e vita, sono il principio e la fine.

Tu sei l'Alfa e l'Omega, colui che nelle sue mani ha la nostra storia.

Tu sei datore dell’acqua viva e, a colui che ha sete, Tu dai l’acqua gratuitamente.

Dissetaci Signore alla fonte della vita cosi non avremo più sete.

Scolpisci, o Signore, con il dardo del tuo amore la nostra storia, così che non vaghiamo su sentieri ignoti.

Colora di armonia i nostri affetti fraterni, così che al tuo passaggio stilli l’abbondanza.

TERZO MOMENTO: ringraziamento

 

Guida: Dal libro dell’ Apocalisse 

Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino".

verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere

Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, verrò da lui, cenerò con lui ed Egli con me.

Lett.: Nonostante i nostri peccati e le nostre mancanze e di fronte alla nostra limitatezza e piccolezza, l’Eterno continua a bussare alla nostra porta; a noi è chiesto credere all’Amore, credere nell’Amore poichè la grazia di Dio può porre rimedio a tutto. Credere nell’amore vuol dire amare Dio e il prossimo, ogni prossimo, a partire di chi ci sta accanto. Credere nell’amore vuol dire vivere il mistero dell’incarnazione. Dio ci chiede di incarnare l’amore e un amore incarnato è un amore che si trasfigura nei fatti, non bastano le parole. Il mondo è stanco dell’alfabeto. Oggi la pandemia ci a messo a nudo di fronte ai nostri sentimenti e alle nostre paure di essere contaminati; toccare la carne del fratello ci fa paura e a volte corriamo alla ricerca di rimedi di purificazione.

Sulle orme della nostra Madre Caterina e di san Francesco poniamo la nostra fiducia in Dio, che tutto dispone per alti fini e, con solida fede e coraggio, lasciamoci condurre dall’azione dello Spirito, che purifica tutto l’uomo cosicché ciò che ci sembra amaro, si cambi, in noi, in dolcezza d'anima e di corpo.

Ci accompagni Maria, la Madre del Buon Consiglio, per discernere la via retta da seguire.

                (mentre si porta l’icona della Madonna del Buon Consiglio, una sorella legge la preghiera)

 

 

 

Lett. Afferrami con le tue mani di Madre

e conducimi sul giusto cammino.

Donami un granello di fede

di fronte all’incredibile

che il tuo amato Figlio

continua a propormi.

Rendi le mie mani tese

verso l’alto e verso il basso.

Mani generose,

capaci di spezzare, di nutrire,

di vestire, di toccare, di condurre

senza induci e senza ritardi.

Concedimi occhi del giorno dopo il sabato,

che intravedono Vita dove c’è morte,

fede dove c’è smarrimento,

splendore dove c’è tramonto.

Occhi che fanno trasparire nel mondo

la bontà di Dio,

occhi belli, vigilanti,

capaci di amare Dio nel prossimo

e il prossimo in Dio.

Donami i tuo occhi gioiosi

che narrano al mondo

la bellezza dell’Unica sequela. Amen

                                                                (Madre Roberta)

(breve pausa di silenzio)

 

Lett.: Dalle lettere e dalla Narrazione

“In ringraziamento di tante grazie fatteci dall’Amabilissimo Dio, oggi ultimo giorno dell’anno si è cantato col Venerabile esposto solennemente il Te Deum, colla Benedizione…Conforme la buona consuetudine essendo l’ultimo giorno dell’anno, tutte abbiamo chiesto perdono l’una coll’altra in coro di qualunque mancamento commesso nel corso dell’anno…

Apporto tutte le felicitazioni in occasione della ricorrenza del Novello Anno: che di vero cuore felicissimo ve lo desidero con una lunga serie di essi, tutti prosperi e felici conforme la SSma Divina volontà per maggior santificazione dell'anima vostra…

Uma serva M.Caterina”

(breve pausa di silenzio)

Guida: Nella società odierna le solennità più belle e significative sono diventate feste delle botteghe e dei mercanteggi, il cui bagliore oscura la strada dell’umiltà scelta da Dio stesso. Preghiamo il Signore perché, in questo nuovo anno, ci aiuti penetrare con lo sguardo i grattacieli brillanti di questo tempo, fino a trovare dietro di essi il Dio che giace in una mangiatoia. Egli ha posto la sua tenda fra noi per irradiare così la luce vera che illumina ogni uomo.

Lett.: Nella nostra vita ci sono diverse stelle, luci che brillano e orientano. Sta a noi scegliere quali seguire.                                         (Papa Francesco).

Tutti: Signore, svegliaci dal sonno e facci seguire la stella radiosa del mattino che rischiara quelli che giacciono nelle tenebre e nell'ombra della morte.

Lett.: Ci sono luci intermittenti, che vanno e vengono, come le piccole soddisfazioni della vita: anche se buone, non bastano, perché durano poco e non lasciano la pace che cerchiamo.                (Papa Francesco)

Tutti: Signore, apri i nostri occhi accecati da vani successi che danno piccole contentezze e poi svaniscono nel nulla. Facci imparare ad attendere il giorno in cui non avremo più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché Tu sei il Signore Dio, nostra luce.

Lett.: Ci sono le luci abbaglianti della ribalta, dei soldi e del successo, che promettono tutto e subito; sono seducenti, ma con la loro forza accecano e fanno passare dai sogni di gloria al buio più fitto.

(Papa Francesco).

Tutti: Signore aiutaci a discernere e seguire Te che sei l’unica luce stabile e gentile, che non tramonta mai. Facci sperare ancora che arriverà il giorno in cui non avremo bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio ci illumina e la nostra lampada è l'Agnello.

(breve pausa di silenzio)

Canto: n. 181

Guida: Il canto del Te Deum, che oggi risuona nelle chiese di ogni parte della terra, vuole essere un segno della gioiosa gratitudine che rivolgiamo a Dio per quanto ci ha offerto in Cristo Gesù. Lo Spirito e la sposa dicono: "Vieni!".

 

Canto del Te Deum

 

Coro: Noi ti lodiamo – Dio *

Ti proclamiamo Signore.

O eterno Padre ,*

tutta la terra ti adora.

Ass.: A te cantano gli angeli *

e tutte le potenze dei cieli:

Santo, Santo, Santo*

il Signore Dio dell’universo.

Coro: I cieli e la terra *

Sono pieni della tua gloria.

Ti acclama il coro degli apostoli *

e la candida schiera dei martiri;

 

Ass.: Le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *

la santa Chiesa proclama la tua gloria,

adora il tuo unico Figlio, *

e lo Spirito Santo Paraclito.

 Coro: O Cristo, re della gloria, *

eterno Figlio del Padre,

tu nascesti dalla Vergine Madre *

per la salvezza dell’uomo.

Ass.: Vincitore della morte, *

hai aperto ai credenti il regno dei cieli.

Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *

Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Coro: Soccorri i tuoi figli, Signore, *

che hai redento con il tuo sangue prezioso.

Accogli nella tua gloria *

Nell’assemblea dei santi.

Ass.: Salva il tuo popolo, Signore, *

guida e proteggi i tuoi figli:

ogni giorno ti benediciamo, *

lodiamo il tuo nome per sempre.

 Coro: Degnati oggi, Signore, *

di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi la tua misericordia: *

in te abbiamo sperato.

Ass.: Pietà di noi, Signore, *

pietà di noi.

Tu sei la nostra speranza, *

non saremo confusi in eterno

“Ecco, io verrò presto”

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