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صلاة ٣١ ديسمبر ٢٠١٦

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أنت الجمال!

INTRODUZIONE

Guida – Raccolte in preghiera, ringraziamo il Signore Gesù Cristo per il dono di quest’anno 2016: gli avvenimenti vissuti, le persone incontrate, i momenti belli e le difficoltà superate. Lui ci invita a stare alla sua presenza per parlare ai nostri cuori. Ascoltiamolo e lasciamoci interrogare dalla sua Parola.

Gli chiediamo umilmente perdono e lo ringraziamo per tutto quello che ci ha gratuitamente elargito in questo anno che sta per chiudersi.

Lui, bellezza incarnata della bellezza gloriosa di Dio, possa invadere i nostri cuori e inondarli della sua tenerezza affascinante.

Offriamo un’accoglienza orante all'anno nuovo che sta bussando alle porte della nostra storia. Eleviamo una preghiera fiduciosa affinché esso sia apportatore di pace vera e duratura, in noi e in tutte le nazioni, specialmente in quelle tormentate dalle guerre e provate dalle catastrofi naturali.

Con Maria, la Madre di Gesù, la Theotokos, innalziamo a Dio il nostro rendimento di grazie e grido di perdono per tutta l’umanità. A lei affidiamo noi e il nuovo anno 2017, perché lo ponga ai piedi di Gesù "il più bello tra i figli dell'uomo", per benedirlo, proteggerlo e custodirlo.  

 

Canto di esposizione: DAVANTI AL RE

Davanti al Re ci inchiniamo insiem,

per adorarlo con tutto il cuor.

Verso di Lui eleviamo insiem

canti di gloria al nostro Re dei Re! (2v.)

Esposizione del Santissimo

 

Solista - Signore, aiutami a tenere fisso lo sguardo su di te.

Tu sei l’incarnazione dell’amore divino, l’espressione dell’infinita compassione di Dio.

Tu sei la manifestazione visibile della santità del Padre.

Tu sei bellezza, bontà, dolcezza, perdono e misericordia. In te si può trovare ogni cosa.

Tu hai parole di vita eterna, sei cibo e bevanda, sei la Via, la Verità e la Vita.

Tu sei la luce che risplende nelle tenebre. Tu sei la perfetta icona di Dio.

In te e attraverso di te posso vedere il Padre Celeste, e con te posso trovare la via verso di lui.

A te voglio dare tutto ciò che sono. Fa’ che io sia generoso, non avaro né esitante.

Fa’ che ti dia tutto: tutto ciò che ho, che penso, che faccio e che sento.

È tuo, Signore. Accettalo, ti prego e rendilo pienamente tuo. Amen.  (Card. J.H. Newman)

Pausa di adorazione

 

ASCOLTIAMO

Canto dell’ ALLELUIA

   Si porta la Bibbia all'altare

Lett.: Dal Vangelo secondo Giovanni   (Gv 1,1-14)

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;

la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.

A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne

né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

 

Lettore: Gesù è la Parola di Dio che si è fatta uomo e ha posto la sua “tenda”, la sua dimora tra gli uomini. Scrive l’Evangelista: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14).

In queste parole, che non finiscono mai di meravigliarci, c’è tutto il Cristianesimo!            

Dio si è fatto mortale, fragile come noi, ha condiviso la nostra condizione umana, eccetto il peccato, ma ha preso su di sé i nostri, come se fossero propri. E’ entrato nella nostra storia, è diventato pienamente Dio-con-noi! La nascita di Gesù, allora, ci mostra che Dio ha voluto unirsi ad ogni uomo e ogni donna, ad ognuno di noi, per comunicarci la sua vita e la sua gioia.

Dio è Dio con noi, Dio che ci ama, Dio che cammina con noi. Questo è il messaggio di Natale: il Verbo si è fatto carne. Il Natale ci rivela l’amore immenso di Dio per l’umanità. Da qui deriva anche l’entusiasmo, la speranza di noi cristiani, che nella nostra povertà sappiamo di essere amati, di essere visitati, di essere accompagnati da Dio; e guardiamo al mondo e alla storia come il luogo in cui camminare insieme con Lui e tra di noi, verso i cieli nuovi e la terra nuova.

Con la nascita di Gesù è nata una promessa nuova, è nato un mondo nuovo, ma anche un mondo che può essere sempre rinnovato. Dio è sempre presente a suscitare uomini nuovi, a purificare il mondo dal peccato che lo invecchia, dal peccato che lo corrompe. Per quanto la storia umana e quella personale di ciascuno di noi possa essere segnata dalle difficoltà e dalle debolezze, la fede nell’Incarnazione ci dice che Dio è solidale con l’uomo e con la sua storia. Questa prossimità di Dio all’uomo, ad ogni uomo, ad ognuno di noi, è un dono che non tramonta mai! Lui è con noi! Lui è Dio con noi!

Ecco il lieto annuncio del Natale: la luce divina, che inondò i cuori della Vergine Maria e di san Giuseppe, e guidò i passi dei pastori e dei magi, brilla anche oggi per noi.

Canone: Laudate omnes gentes, laudate Dominum (più volte)

Lettore: Nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio c’è anche un aspetto legato alla libertà umana, alla libertà di ciascuno di noi. Infatti, il Verbo di Dio pianta la sua tenda tra noi, peccatori e bisognosi di misericordia. E tutti noi dovremmo affrettarci a ricevere la grazia che Egli ci offre. Invece, continua il Vangelo di san Giovanni, «i suoi non lo hanno accolto» (v. 11).

Anche noi tante volte lo rifiutiamo, preferiamo rimanere nella chiusura dei nostri errori e nell’angoscia dei nostri peccati. Ma Gesù non desiste e non smette di offrire se stesso e la sua grazia che ci salva!

Gesù è paziente, Gesù sa aspettare, ci aspetta sempre. Questo è un messaggio di speranza, un messaggio di salvezza, antico e sempre nuovo. E noi siamo chiamati a testimoniare con gioia questo messaggio del Vangelo della vita, del Vangelo della luce, della speranza e dell’amore.

Perché il messaggio di Gesù è questo: vita, luce, speranza, amore. 

(Papa Francesco, Angelus del 5 gennaio 2014)

Pausa di silenzio

 

Canto: LODI ALL’ALTISSIMO             (Si portano i fiori all’altare)

Tu sei Santo Signore Dio,

Tu sei forte, Tu sei grande,

Tu sei l'Altissimo l'Onnipotente,

Tu Padre Santo, Re del cielo.

Tu sei trino, uno Signore,

Tu sei il bene, tutto il bene,

Tu sei l'Amore, Tu sei il vero,

Tu sei umiltà, Tu sei sapienza.

Tu sei bellezza, Tu sei la pace,

la sicurezza il gaudio la letizia,

Tu sei speranza, Tu sei giustizia,

Tu temperanza e ogni ricchezza.

Tu sei il Custode, Tu sei mitezza,

Tu sei rifugio, Tu sei fortezza,

Tu carità, fede e speranza,

Tu sei tutta la nostra dolcezza.

Tu sei la Vita eterno gaudio

Signore grande Dio ammirabile,

Onnipotente o Creatore

o Salvatore di misericordia.

 

CHIEDIAMO PERDONO

Guida - “Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati. Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie". (Papa Francesco, Udienza del 29 maggio 2013).

Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale è l’amore di Dio che ci rende capaci di amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati. Perdonare vuol dire amare ed amare vuol dire bellezza.  

Con questi sentimenti, chiediamo perdono per le nostre mancanze.

(dopo ogni richiesta di perdono si accende una candela, già predisposta sull’altare)

Lett.: Signore, per tutte le volte che non abbiamo cercato la bellezza nel tuo amore autentico. 

Tutte: Signore, perdonaci.                 (si accende una candela)

 

Lett.: Cristo, per tutte le volte che abbiamo ascoltato la tua Parola con superficialità.

Tutte: Cristo, perdonaci.                   (si accende una candela)

 

Lett.: Signore, per tutte le volte che volevamo vivere soltanto nella gloria del Tabor e non nelle difficoltà quotidiane.

Tutte: Signore, perdonaci.    (si accende una candela)

 

Lett.: Cristo, per tutte le volte che non abbiamo visto Te nel volto delle persone che Tu hai messo accanto a noi.

Tutte: Cristo, perdonaci.                    (si accende una candela)

 

Lett.: Signore, per tutte le volte che abbiamo fatto fatica a riconoscere che l'autentica bellezza è stare con Te, Sposo Crocifisso. 

Tutte: Signore, perdonaci.                 (si accende una candela)

 

Lett.: Cristo, per tutte le volte che siamo state giudici dei nostri fratelli e sorelle.

Tutte: Cristo, perdonaci.                    (si accende una candela)

 

Canto: SIGNORE HO FEDE

1  Signore, ho fede nel tuo amore immenso;

    canti il mio cuore nella tua salvezza.  (bis)

2  Ti voglio lodare fra tutte le genti:

    sei la mia luce e la mia speranza. (bis)

3  È forte il tuo amore verso chi ti cerca,

    vera in eterno è la tua Parola. (bis)

 

Lett.: Dalla Narrazione  (anno 1886, Beata Caterina Troiani)

Ultimo dell’anno. Vi fu nel dopo pranzo benedizione solenne, col canto commovente e ripetuto da tutte con insolito fervore del Te Deum in ringraziamento a Dio per tutte le grazie a noi accordate nel corso dell’anno.  Ecco, o Signore che l’anno è ormai finito. Perdono implorano le tue spose della poca corrispondenza alle tue grazie. Sì perdono, e nella tua infinita bontà fa’ che l’anno che ora stiamo per rincominciare, sia esso pure ricolmo delle tue più elette benedizioni e delle grazie più belle.

Deh! Tu c’infondi novelle forze e vigore, onde quest’anno che ancor ci concedi sia tutto impiegato, nel tuo santo servizio.

Pausa di silenzio

 

RINGRAZIAMO

Preghiamo insieme:

Grazie, Signore, per l‘immensa generosità della tua presenza Eucaristica!

Grazie d’aver voluto rimanere vicino a noi per sempre nel Tabernacolo!

Grazie perchè ti metti a nostra disposizione, ti offri al nostro sguardo, ci attendi e ci accogli, ci ascolti e ci esaudisci!

Grazie per l‘umiltà di questa tua presenza umile e nascosta; per questo tempo prezioso di contemplazione e adorazione!

Grazie per il bene, il conforto, la gioia e la speranza che la tua venuta procura ad ogni uomo!

Fa’, o Signore, che cominciamo il nuovo anno con la gioia nel cuore e ci lasciamo contagiare dal tuo esempio di amore ‘fino alla fine’.

Fa’ che riusciamo a trasmettere la bellezza di camminare con Te, certe che il nuovo anno, ancora da scrivere e da costruire, è un regalo che Tu affidi a noi.

 

Guida - "Siamo giunte la Dio mercé a vedere l'alba dell'anno novello! Sinceri ringraziamenti siano resi all'Altissimo, poiché tanti e tante non vi giunsero, e promettiamogli maggior fedeltà ed esattezza nei nostri doveri religiosi " (Beata M. Caterina):

Canto: TE DEUM LAUDAMUS

Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.

Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.

Tibi omnes ángeli, *

tibi cæli et univérsæ potestátes:

tibi chérubim et séraphim *

incessábili voce proclamant:

Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *

Dóminus Deus Sábaoth.

Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.

Te gloriósus * Apostolórum chorus,

te prophetárum * laudábilis númerus,

te mártyrum candidátus * laudat exércitus.

Te per orbem terrárum *

sancta confitétur Ecclésia,

Patrem * imménsæ maiestátis;

venerándum tuum verum * et únicum Fílium;

Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.

Tu rex glóriæ, * Christe.

Tu Patris * sempitérnus es Filius.

Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *

non horruísti Virginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo, *

aperuísti credéntibus regna cælórum.

Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.

Iudex créderis * esse ventúrus.

Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *

quos pretióso sánguine redemísti.

ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.

Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *

et bénedic hereditáti tuæ.

Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.

Per síngulos dies * benedícimus te;

et laudámus nomen tuum in sæculum, *

et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto *

sine peccáto nos custodíre.

Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.

Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *

quemádmodum sperávimus in te.

In te, Dómine, sperávi: *

non confúndar in ætérnum.

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